Nel nostro primo giorno di viaggio voleremo verso Basra dopo uno scalo ad Istanbul.

Basra, in italiano Bassora, riecheggia nei ricordi degli appassionati di storia del Medio Oriente come la più meridionale delle città irachene, pregna di storia e cultura. Tutt’oggi, Basra è un importante centro di produzione petrolifera, nonché il luogo dove Saddam Hussein scelse di costruire il suo imponente e lussuoso palazzo presidenziale, oggi visitabile. La nostra traversata dell’Iraq, da meridione verso settentrione, è solo all’inizio.

Poco più a nord di Basra, nei pressi della città di Nassiria, confluiscono i corsi di due fiumi leggendari, il Tigri e l’Eufrate. Dopo averne ammirato il maestoso incontro, ci dirigeremo in canoa verso il prodotto della loro forza, ovvero le Paludi Irachene. Patrimonio UNESCO, quest’area alluvionale nascosta dai canneti pullula non solo di aironi e bufali d’acqua, ma anche da pescatori che vivono in capanne intrecciate con metodi antichi: gli Ahwari, altresì noti come Popolo delle Paludi. Avremo modo di interagire con loro, prima di tornare a Nassiria, e prepararci alla giornata successiva

La maggior parte degli iracheni aderisce alla branca minoritaria dell’Islam: lo Sciismo, credo incentrato sull’Imam Ali, cugino del profeta Maometto. In tal senso, non esiste città più rappresentativa di Najaf, la perla sciita. Giunti qui, avremo modo di visitare nientemeno che la Moschea dell’Imam Ali, dorata all’esterno, sgargiante, sfarzosa e affollata all’interno. Dalle alture di Najaf, inoltre, potremo ammirare il Wadi al-Salam, la “Valle della Pace”, una distesa mozzafiato di mausolei giallo ocra che compongono il più grande cimitero del mondo. Non solo. Nel nostro viaggio verso Najaf, ci fermeremo ad ammirare l’antica e originale ziggurat sumera di Ur.

Di Saddam, in Iraq, rimangono ben pochi ricordi materiali. Noi potremo vedere la sua ultima rappresentazione fisica ancora esistente, nonché il luogo di cui ha tentato di impossessarsi, modificandolo a suo piacimento: la città dei Giardini Pensili, Babilonia la Grande. Le porte dell’antica Babilonia si apriranno letteralmente davanti a noi, restituendoci le vestigia di un passato glorioso. Concluderemo la giornata camminando per le strade della città santa di Karbala, sede della splendente Moschea dell’Imam Hussein.

In Iraq non esiste centro urbano più cruciale di Baghdad, il cui nome vuol dire “Dono di Dio”. Al nostro arrivo nella capitale irachena verremo accolti dall’Arco della Vittoria, due spade sciabole che si incrociano in segno di trionfo. Cammineremo, di giorno e di notte, tra bazaar, moschee e strade che ricordano l’Ottocento del Grande Gioco, costeggiando le rive del Tigri e respirando cultura a ogni passo.

Oltre a Babilonia, Ur e le città sacre sciite, l’Iraq custodisce diversi altri siti storici degni di nota. Tra di essi ci sono sicuramente le rovine di Hatra, antica città carovaniera fortificata, spartiacque tra Impero Romano e Impero Partico, risalente addirittura al II secolo a.C. Assaporato il silenzio di Hatra, prepareremo il nostro spirito alla Moschea di Samarra, costruita in periodo abbaside. Qui, infatti, proveremo a salire in cima al peculiare minareto a spirale. Non fatevi ingannare dalle fotografie: scalare i suoi 50 metri di altezza sarà un esperienza adrenalinica, e al contempo indescrivibile.

Per concludere la nostra traversata da sud verso nord, esploreremo le aree che dieci anni fa erano funestate e controllate dallo Stato Islamico, cioè le città di Mosul e a Erbil. Potremo passeggiare nei rispettivi centri storici, tra gli edifici in rovina, oltre a contemplare il silenzio di Lalish, il luogo sacro del popolo degli Yazidi.

Dopo aver percorso la Hamilton road in mezzo al magnifico Canyon di Rawanduz, trascorreremo il resto dell’ultimo giorno proprio nella parte moderna di Erbil, una città che guarda al futuro, e unisce l’aspetto di una tipica città mediorientale a uno stile in parte emiratino, in parte occidentale, con le sue fontane e i suoi grattacieli.

In base agli orari della compagnia aerea faremo ritorno in Italia.