Nel nostro primo giorno di viaggio atterreremo a Dubai, in modo da ottenere il visto per l’Afghanistan.

Dopo una breve visita di Dubai, ci muoveremo verso l’aeroporto per prendere il nostro volo in direzione Kabul

Finalmente, atterreremo a Kabul, la capitale nonché città più grande dell’Afghanistan, con oltre tre milioni di abitanti. Si suppone che Kabul esista da oltre 3500 anni, e camminare per le sue strade, che hanno visto sfidarsi prima Impero Russo e Britannico, poi Unione Sovietica e Stati Uniti, è un’esperienza estraniante: da un lato si viene richiamati dal muezzin, dalle moschee, dai giardini imperiali di Babur, antico imperatore Moghul, e si respira una certa aria di sacralità, dall’altro si assiste a un vociare incessante, contornato dal rumore di automobili e motorini, e da mercanti che popolano i bazaar.

Una volta lasciata alle nostre spalle Kabul, proseguiremo di buon mattino tra deserto e canyon, fino a raggiungere Bamyan, sterminata vallata nota come “Valle degli Dei”, sita a 2500 metri di altitudine. Non molto lontano, si estende la Valle del Drago: si dice che il cugino di Maometto, Ali, uccise un drago, e lo divise in due parti, creando una spaccatura desertica che si apre direttamente verso le montagne dell’Hindu Kush. Nei pressi di Bamyan, una volta, sorgevano i famosi Buddha di Bamyan, eretti 1500 anni fa, ma distrutti dall’iconoclastia talebana nel 2001. Di questi Buddha, oggi, possiamo vedere soltanto le nicchie di roccia dove si innalzavano imponenti.

Terminata la nostra visita di Bamyan, ci avventureremo verso il parco nazionale di Band-e Amir, che letteralmente vuol dire “diga dell’emiro”, un possibile riferimento ad Ali. Lungo la strada incontreremo una serie di carrarmati sovietici e, superati una serie di tortuosi tornanti, ci lasceremo stupire da un complesso lacustre dalla rara bellezza. Gli specchi d’acqua dei laghi di Band-e Amir, che nel tempo hanno formato degli strati di travertino sembrano fatti di lapislazzuli: questo colore blu intenso è dovuto alla ricchezza di sali minerali della zona. Per nostra fortuna, potremo dormire accanto a uno di questi laghi, osservando il cielo stellato.

Dal parco di Band-e Amir intraprenderemo un lungo viaggio verso la città di Firozkoh, nota come Chaghcharan. Stretta tra due immense e protettive pareti rocciose, posta accanto al letto di un fiume, Firozkoh è la capitale della suggestiva provincia di Ghor, caratterizzata da vasti pascoli, incastonati in marziani canyon rocciosi dalla bellezza mozzafiato.

Una volta assaporata l’aspra e rigogliosa natura di Firozkoh, proseguiremo verso ovest nel bel mezzo dei canyon, dove si innalza solitario il minareto di Jam. Questo minareto, patrimonio UNESCO, è stato costruito in mattoni, stucco e piastrelle tra il dodicesimo e il tredicesimo secolo. Si tratta di un monumento su cui sono incisi pezzi di storia, e versetti del Corano; perciò, il governo talebano si premura di preservarlo. Ammirato dal basso il minareto di Jam, ci incammineremo verso un altro importantissimo centro urbano afghano.
poterci portare in un altro universo.

Ci sveglieremo a Herat, città millenaria, nonché culla dello Zoroastrismo e sede della più alta concentrazione di edifici antichi dell’intero Afghanistan. Ex centro nevralgico della Via della Sera, sotto la dominazione dell’Impero Timuride, tra il 1300 e il 1500, Herat era al suo massimo splendore, e si dice abbia eguagliato la gloria della Firenze del Rinascimento italiano. A Herat potremmo inoltre visitare la Grande Moschea del Venerdì, fatta costruire circa 1000 anni fa, la cui facciata è decorata come un arazzo, e il cui portale sembra poterci portare in un altro universo.

Terminata la visita di Herat, prenderemo un volo interno per tornare a Kabul, recuperando eventuali attrazioni perse durante il viaggio di andata.

Di buon mattino, prenderemo un altro volo interno che ci porterà nella città sacra di Mazar-i Sharif, nome che vuol dire letteralmente “nobile santuario”. Qui, infatti, sorge la suggestiva moschea a tinte azzurre, nonché santuario, dove sarebbe sepolto Ali. Più tardi, avremo modo di visitare Balkh, che i greci conoscevamo come centro nevralgico della leggendaria Battriana, ampia regione stretta tra l’Hindu Kush e l’Amu Darya. Alcuni credono che in questa città sia nato persino Zoroastro, mentre sappiamo per certo che ha dato i natali al noto poeta persiano Rumi.

Da Mazar-i Sharif torneremo nuovamente verso Kabul, facendo però tappa ai resti del monastero buddhista di Takht-e Rostam, che risale a più di 1500 anni fa ed è fatto quasi interamente di roccia (se la strada fosse impercorribile, raggiungeremo Kabul con un volo)

Una volta atterrati a Dubai, potremo salire sull’aereo che ci riporterà in Italia

A seconda degli orari della compagnia aerea faremo ritorno in Italia